lunedì 2 maggio 2011

Aspidistra



Il nome Aspidistra deriva dal greco "Aspidos = scudo" per alludere alla forma dello stigma.;
L'Aspidistra è diventata famosa grazie al libro di Orwell "Fiorirà l'Aspidistra" ("Keep the Aspidistra Flying", 1936) dove "l'Aspidistra, per la sua capacità di resistere al caldo e al freddo, alla polvere, alla mancanza di luce, è la pianta più diffusa nelle abitazioni della piccola borghesia inglese (...) costituiva dunque il simbolo che detestava: l'opaca rispettabilità borghese, il conformismo, la meschina aspirazione al benessere materiale come fine ultimo della vita." (tratto dal retro di copertina edito Mondadori.

Asparagus


Etimologia: il nome del genere è rimasto quello latino, visto che l’asparago (A. officinalis) era ben noto ai romani.
Provenienza: Africa tropicale e Asia centro-occidentale.
Descrizione: questo genere comprende circa 300 specie di piante erbacee perenni, suffruticose, cespugliose o rampicanti, dotate di un rizoma sotterraneo dal quale si dipartono radici avventizie, dalle quali prendono origine dei cladodi (rami verdi appiattiti che assumono funzione fogliare). Le foglie vere, in realtà, si presentano sotto forma di squame o spine appuntite e, in alcune specie, pungenti dette fillodi. Sono, di solito, specie dioiche (portano fiori maschili e femminili su differenti individui) che producono fiori piccoli e insignificanti campanuliformi di colore verde pallido tendente al giallo o bianco-rosati e di forma stellata (leggermente profumati) a cui fanno seguito bacche (rosse all’inizio, più scure in seguito, quando sono mature per poterne prelevare i semi, che si trovano al loro interno in numero di 3-4).

giovedì 21 aprile 2011

AMARYLLIS


Gli amaryllis sono bulbose di grandi dimensioni, originarie dell'aFrica, i grandi fiori sbocciano su un lungo stelo carnoso; il loro significato nel linguaggio dei fiori deriva dall'aspetto del fiore, grande e maestoso, di colori sgargianti, spesso accompagnati da un delicatoprofumo.
L'amaryllis, o hippeastrum,
simboleggia l'eleganza e la fierezza, uniti alla timidezza.

CICLAMINO


Nel terzo secolo Teofrasto scriveva che il ciclamino veniva usato per eccitare l’amore
e la sensualità. Il nome deriva dal greco kuklos che vuol dire cerchio e, proprio per questo, alcuni studiosi, associando la forma del fiore e il termine etimologico all’utero femminile, ritenevano che la pianta fosse capace di facilitare il concepimento.
In passato si pensava che l’estratto di ciclamino fosse un toccasana contro i morsi dei serpenti più velenosi; di qui l’attribuzione al fiore di poteri magici, la capacità di allontanare il maleficio e di influire sulle vicende amorose. L’essenza del ciclamino è ritenuta portafortuna. Nel linguaggio dei fiori vuol dire diffidenza, proprio perché nonostante la sua bellezza e i suoi presunti poteri magici, le sue radici contengono una, seppur minima, quantità di veleno.

CAMELIA


La camelia proviene dalla Cina e dal Giappone, dove ne crescono moltissime varietà. In Europa le camelie furono importate da G. J. Camel a partire dalla seconda metà del 1700. Tuttavia, questa splendida pianta raggiunse grande popolarità soltanto un secolo dopo, in seguito al successo del romanzo di Dumas, "La signora delle camelie". Da allora, infatti, il fiore della camelia iniziò ad essere usato come ornamento di scollature ed orli degli abiti delle signore; Madame Chanel ha insegnato a portarla sui suoi tailler. Negli anni '30 del 1900, la camelia era una pianta  fondamentale e sempre presente nella maggior parte dei giardini tardo-romantici di tutta l'Europa. Dalle foglie di alcune varietà si ricava il tè. In Italia è coltivata soprattutto sulle sponde del lago Maggiore.
Nel linguaggio dei fiori la camelia vuol dire perfetta bellezza e superiorità non esibita; se regalata è segno di stima.